Buon pomeriggio cari lettori! Oggi vorrei presentarvi la casa editrice Giuntina.

“La Giuntina nasce nel 1980 quando Daniel Vogelmann decide di pubblicare La notte di Elie Wiesel che sarà il primo titolo della collana Schulim Vogelmann, dedicata da Daniel a suo padre, sopravvissuto ad Auschwitz.

Oggi, il catalogo della Giuntina comprende cinque collane e più di 600 titoli ognuno dei quali rappresenta una porta d’ingresso alla storia e alla cultura ebraica.

La Giuntina è l’unica casa editrice europea specializzata in cultura ebraica che si rivolge a tutti i lettori con l’intento di far conoscere la storia e le tradizioni ebraiche, consapevole che solo una reciproca conoscenza tra le diverse culture e religioni può assicurare a tutti noi una convivenza pacifica all’insegna del rispetto.

Inoltre, seppure i nostri libri hanno la particolarità di trattare argomenti legati all’ebraismo, tuttavia, nelle nostre scelte cerchiamo di pubblicare testi dal valore universale, libri che possano interessare e arricchire qualsiasi lettore.

Con questa convinzione la casa editrice continua a lavorare con passione da ormai 33 anni affrontando senza paura le sfide che un piccolo editore indipendente trova oggi nel mercato dell’editoria.”

Vediamo insieme le sue novità editoriali durante il 2015.

 

PRO ARMENIA

Coperta Pro Armenia3Ho letto questo libro d’un fiato, imparando molte cose, commovendomi, partecipando, confrontando idee e sensazioni. Ho amato i personaggi che mi sfilavano davanti, seguito il procedere dei loro passi e dei loro pensieri, delle loro angoscianti esperienze, della loro risoluta volontà di testimoniare. Ma questo non è un romanzo: è una storia di armeni e di ebrei. Sono qui raccolte le parole, le descrizioni, le impressioni, il grido di dolore di alcuni degli ebrei che hanno seguito in prima persona il procedere del genocidio armeno, e hanno vissuto da vicino quei mesi e quegli anni terribili, spesso in posizioni privilegiate di osservazione.
Antonia Arslan
Quattro testimonianze sul genocidio armeno che ne ricostruiscono la storia, ne chiariscono le peculiarità e ne descrivono gli orrori denunciando le responsabilità con il coraggio di chi non rimane in silenzio davanti all’umanità calpestata e l’indignazione di chi vede il mondo restare inerme se non indifferente davanti al crimine.

 

MARTIN BUBER INTERPRETE DELL’ EBRAISMO

Coperta Martin BuberMartin Buber (1878-1965) è stato uno dei massimi intellettuali ebrei del XX secolo. Figura complessa e controversa – infaticabile narratore di storie e leggende chassidiche, autore decisivo nel rinvenire i lineamenti di un pensiero dialogico, impegnato per tutta la vita in una nuova versione tedesca della Bibbia ebraica –, veniva ben presto definito dall’amico Gustav Landauer come «l’apostolo dell’ebraismo di fronte all’umanità». Prendendo le mosse da tale epiteto, Gershom Scholem, una delle massime figure novecentesche nel campo degli studi ebraici, rintraccia, in questo agile scritto, splendori e miserie della vicenda umana e filosofica buberiana, consegnandocene un accorato e autorevole ritratto.

 

 

 

UNA NOTTE SOLTANTO, MARKOVITCH

Copertina Markovich-PROOF4Un romanzo sorprendente e profondo che mescola vicende intime ed eventi storici, capace di raccontare con sensualità e umorismo l’infinito desiderio d’amore che accompagna le vite di tutti noi; un desiderio di cui il destino spesso sembra farsi beffe, imbrogliando gli eventi, suscitando passioni non corrisposte, tramutando la felicità in disincanto. Lo scoprirà Yaakov Markovitch, dal volto troppo anonimo per suscitare emozioni, per il quale il matrimonio fittizio con l’incantevole Bella, celebrato solo per procurarle un permesso d’ingresso in Terra d’Israele, sarà l’inizio di un’ossessione amorosa coltivata caparbiamente per tutta la vita. Lo sperimenterà Zeev Feinberg, seduttore impenitente, ma legato da sentimenti fortissimi a Sonia, la sua donna tenace dalla pelle che profuma d’arancia, quando scoprirà il segreto che farà afflosciare anche i suoi celebri, rigogliosi baffi.

 

 

LA COLLINA

gavron-laCollina-pressSu una collina rocciosa, circondata da un paesaggio biblico, sorge l’avamposto Maalé Chermesh C. Per il governo israeliano non esiste, ma per l’esercito va difeso. Il suo fondatore coltiva asparagi, pomodorini e rucola, alleva pecore e cresce la sua numerosa famiglia mentre, aggirando la burocrazia e manipolando politici, riesce ad attirare altri coloni e a ottenere nuovi caravan da abitare. In pochi anni l’avamposto diventa una realtà ben radicata in quell’area contesa tra arabi ed ebrei. Questo romanzo corale ci svela le vite degli abitanti dell’avamposto, ognuno alla ricerca di una propria via nel mondo; traccia con arguzia le dinamiche politiche che governano la realtà delle colonie; racconta in modo brillante le diverse componenti della società israeliana, un caleidoscopio di tanti colori che nonostante le tensioni che lo animano non si frantuma mai.

 

 

JUDEI DE URBE

Judei de UrbeUna straordinaria graphic novel che racconta ventidue secoli di presenza ebraica a Roma. Dai primi commercianti provenienti da Alessandria nel II sec. a. C. fino all’incontro tra Papa Francesco e il rabbino Di Segni. Tra questi due estremi, una storia fatta di gioie e dolori, di resistenza e attaccamento alle proprie tradizioni, di un rapporto da sempre viscerale tra la comunità ebraica più antica della Diaspora e la sua città, Roma, di cui gli ebrei hanno testimoniato tutti i cambiamenti, le cadute e le rinascite per più di 2000 anni.

 

 

 

CONVERSOS, MARRANI E NUOVE COMUNITA’ EBRAICHE IN ETA’ MODERNA

Coperta Conversos marraniOrganizzato dalla Fondazione Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, con il patrocinio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, del Centro Romano di Studi sull’Ebraismo dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, del Dipartimento di Scienze Storiche, Filosofico Sociali Culturali e del Territorio della medesima Università e della Società Geografica Italiana, il Convegno internazionale di Studi Conversos, Marrani e nuove comunità ebraiche in età moderna, ha avuto luogo a Ferrara il 28 e 29 aprile 2014.
Gli Atti qui raccolti, grazie al contributo di numerosi studiosi che hanno innovato il panorama storiografico degli ultimi decenni, presentano un quadro d’insieme “in movimento”. Così come permeabili sono le frontiere tra penisola iberica, dove vige l’Inquisizione contro i conversos, e le “terre di libertà”, quali ad esempio Amburgo e Amsterdam, permeabili risultano essere anche le opzioni religiose o identitarie. Accanto a nuovi cristiani che giungono a Roma e che aderiscono alla locale comunità ebraica, ve ne sono altri che continuano a vivere da cattolici, mentre la sorte della trasmissione di alcune eredità ad Amsterdam o in Portogallo rivela in che misura il legame di parentela sia privilegiato rispetto a una eventuale identità di fede. Comuni sono dunque le radici iberiche di conversos in esilio e di nuove comunità ebraiche che si fondano nel Nord Europa, a Livorno, a Ferrara, o che attingono nuove energie dai movimenti migratori.
È qui dipinto un vivace quadro della vita dei marrani a Venezia, ma anche dei privilegi ottenuti a Livorno dalla Nazione portoghese e della progressiva creazione della comunità. Non poteva mancare più di un omaggio alla città di Ferrara, sede della stampa della celebre Bibbia in lingua spagnola, detta appunto “di Ferrara” e luogo di approdo di esuli spagnoli e portoghesi sin dalla fine del ’400. Si accompagnano a queste ricostruzioni due acute riflessioni di carattere storiografico, l’una dedicata alla ricerca di una più adeguata e nuova definizione di “marranesimo”; l’altra centrata sull’indagine dei presunti fondamenti dell’incontro tra pensiero scettico e correnti di pensiero proprie all’ortodossia ebraica.

 

IL GRANDE NASCONDIMENTO

Coperta il grande nascondimento3Conversione o morte. Nei secoli, tante comunità ebraiche sono state poste di fronte a questa drammatica alternativa. Soprattutto durante l’Inquisizione nella Penisola iberica, ma non solo. La vicenda qui riportata è avvenuta nel 1839 a Mashad, ora la seconda città iraniana.
L’unicità dell’avvenimento storico è data dal fatto che siamo già in epoca moderna e in terra islamica. Il libro presenta le diverse reazioni prodottesi soffermandosi in particolare sulla scelta compiuta dai più di sviluppare una doppia identità: musulmani per strada, ebrei in casa.
Un comportamento schizofrenico che è durato per più di un secolo, tra sospetti, paure, sotterfugi. Un caso unico che, anche per motivi di autodifesa, si è tramandato fino a poco tempo fa solo per via orale.
Il libro rende nota questa storia e onore ai protagonisti di questo orgoglioso “nascondimento”.

 

LA DIETA KASHER

coverTranquilli, in questo libro non troverete delle precise indicazioni per una dieta… “La dieta kasher” vuole essere una semplice, ma completa, introduzione al mondo dell’alimentazione ebraica passando per la sua storia e le regole che la caratterizzano e soffermandosi anche su temi di attualità come la sicurezza, i controlli e la certificazione del cibo o come rapportarsi alla sofferenza degli animali; ma al tempo stesso, “La dieta Kasher” può essere letta in certe sue parti come un’introduzione al pensiero ebraico e all’interpretazione ebraica delle fonti e il lettore non mancherà di notare preziosi consigli di cui chiunque dovrebbe tener conto prima di iniziare qualsiasi dieta…

 

 

 

MATERIA GIUDAICA XIX/ 1-2 (2014)

Cop materia Giudaica-XIX-15-1-2015-1INDICE
In memoriam Michele Luzzatti, A. Veronese e M. Perani.
STRATEGIE E NORMATIVE PER LA CONVERSIONE DEGLI EBREI DAL MEDIO EVO ALL’ETÀ CONTEMPORANEA, Atti del Convegno Internazionale, Ravenna 30 settembre – 2 ottobre 2013, a cura di Mauro Perani.

S. Superbi, Le ebree di Santa Caterina Martire. Storie di conversione nella Ferrara del XIII secolo.
C. Tasca, La politica dei sovrani aragonesi e spagnoli nei confronti degli ebrei. Nuove fonti sull’Inquisizione in Sardegna (1486-1515).
N. Zeldes, Offering economic and social benefits as incentives for conversion – The case of Sicily and Southern Italy.
G. Fabbrici, Catecumeni e conversioni forzate a Reggio Emilia nei secoli XVI-XIX.
I. Fasiori, Le conversioni forzate degli ebrei nella Oria del IX secolo nei piyyutim di Ammitai ben Šefatyah.
S. Campanini, Nottole ad Atene. La qabbalah cristiana e la conversione degli ebrei.
E. Lolli, Nuovi documenti sulle prediche coatte agli ebrei nella Lugo del Settecento.
A.Y. Lattes, Un elenco di conversi in un registro seicentesco della Casa dei catecumeni di Ferrara.
G. Lacerenza, La carriera di un convertito: Pedro Iacobo de Toledo nella Napoli del Viceregno.
M. Perani, Conversioni di ebrei a Mantova nel tardo Settecento: il caso del neofito Moisè Aron Sacerdoti da Revere (1786).
S. Campana, La Casa dei catecumeni e la legislazione sulla conversione degli ebrei a Mantova fra XVI e XIX secolo.
L. Graziani Secchieri, Il singolare caso di Laura de Vita: da erede del banco da Po a ‘illustre signora’ dei Pio di Savoia nella Ferrara di metà Seicento.
M. Toniazzi, «Perchè il dilicto suo è di grande importantia». Bella, vedova ebrea, ed il convertito Benedetto nella Toscana del Quattrocento.
S. Marconcini, L’esame di accertamento della volontà di conversione degli ebrei a Firenze e a Livorno nel «Registro degl’atti di esplorazione» degli anni 1827-1865.
J. Arbib, Conversioni di ebrei a Monte San Savino nei secoli XVII e XVIII.
A. Salah, Infedeltà e conversione: gli ebrei nel romanzo libertino l’Infortuné napolitain.
M.C. Rioli, L’Opera San Giacomo: una Chiesa ebraica nello Stato d’Israele.
P. Pellegrini, Ebrei nobilitati e conversioni nell’Italia dell’Ottocento e del primo Novecento.
L. Andreoni, Conversioni e strategie di difesa degli ebrei ad Ancona e nella Marca pontificia (secc. XVII-XVIII).
M.T. Reale, Patria potestà e coabitazione con la consorte. Il caso di un capofamiglia ebreo convertito nella Siena del 1805.
N. Valbousquet, La conversione nel discorso antisemita fra le due guerre: usi e trasformazioni dei pregiudizi di matrice cattolica.
Appendice docume ntariataria di P. Mancuso, Evangelizzazione gesuitica e tattiche ebraiche di difesa a Mantova fra Sei e Settecento sotto il rabbinato di Yehudah Leone Brielli.

STUDI PER LA STORIA DEGLI EBREI A LUGO

A.Y. Lattes, Introduzione al secondo registro della Comunità ebraica di Lugo degli anni 1630-1673.
E. Lolli, Vita ebraica a Lugo nei verbali delle sedute consiliari degli anni 1670-1759.

ALTRI STUDI

R. Fronda, Lions of Judah. Identifying an Italian Genizah fragment in Bologna State Archive.
A. Ahrend, Studies in the Spanish Recension of Rashi’s Commentary to Tractate Berakhot according to a Ms. from the Historical Archive of Girona.
M. Perani – E. Cibien, Mantovani: un cognome ebraico attestato dal Seicento a Modena e oggi quasi scomparso con una nota sui cognomi Sacerdoti e Sanguinetti.
R. Scuro, Credito e commercio nella Terraferma veneta del Quattrocento.
R. Esposito, Lexical wars: Hebrew euphemisms and dysphemisms in phrases relating to the Arab-Israeli conflict.
M. Marrazza, The Lexical Field of the adjectives of “Health” and “Illness” in Ancient Hebrew: the case of ’mll and ’ n(w)š.
M. Mascolo, I Vaaz: nuovi documenti sui feudi di una famiglia di ebrei conversi sefarditi in terra di Bari.
T. Leuker, Una prosopopea ebraica di Diogo Pires e la sua riscrittura cattolica.

 

LE KETUBBOT ITALIANE DELLA COLLEZIONE FORNASA

Copertina-volume-ketubbot-1Il presente volume, che costituisce un importante contributo allo studio della storia e dell’arte ebraica italiana, illustra 72 ketubbot inedite, per lo più italiane, delle quali 68 appartenenti alla collezione di Judaica di Gianbeppe Fornasa e 4 conservate presso il Fondo Campori della Biblioteca Estense di Modena. I dati contenuti nelle loro schede descrittive ci forniscono preziose informazioni su un momento significativo della vita delle comunità ebraiche italiane dei secoli XVII-XX, oltre a svelarci le tendenze artistiche in voga nelle varie epoche e nelle diverse città. Quello dell’arte ebraica è certamente un campo con ancora molti materiali da esplorare. Carattere precipuo dei contratti matrimoniali ebraici è, per la natura stessa del documento, quello di fornirci sempre la data delle nozze e il nome della città in cui esse furono celebrate, dati che permettono un dettagliato esame storico-artistico dei manufatti. Le quattro ketubbot della Biblioteca Estense di Modena costituiscono altrettanti contratti di nozze celebrate a Verona, Roma, Reggio Emilia e Gibilterra. Quest’ultima, che è l’unica ketubbah non italiana, con la sua data 1795 risulta essere una delle più antiche provenienti da quella località. L’arte decorativa ebraica, come del resto avviene per tutto il mondo dell’antiquariato, condivide con l’arte prodotta in ambito cristiano il diffuso fenomeno dei falsi. La percentuale di manufatti contraffatti è, infatti, abbastanza alta, in entrambi i casi, come dimostra il fatto che falsi si sono rivelati anche alcuni decori presenti nella collezione qui descritta. Interessante, in tal senso, è la documentazione scientifica di un falso emerso non in una ketubbah ma in una Megillat Ester della stessa collezione, confermato grazie ad analisi di laboratorio. Quello che qui si offre al lettore costituisce, dunque, un nuovo importante apporto allo studio dei manufatti ebraici prodotti nella Penisola italiana, senza dubbio l’area geografica che si pone al primo posto per antichità, quantità e qualità decorativa delle ketubbot in essa prodotte nel corso dei secoli.

 

RICORDI IN MACERIE

Ricordi_in macerie (1)Come un’arca di Noè, questo libro, bello e singolare, custodisce frammenti salvati dalla catastrofe: una elegia per un mondo scomparso che suscita compassione per gli esiliati, ma anche una profonda nostalgia per quello che ognuno di noi, ogni giorno, vede morire del proprio passato. Con una prosa poetica velata da una dolente ironia, Krausz descrive lo sradicamento e la solitudine dell’ebreo cacciato dalla sua patria, la sua nostalgia per un mondo idealizzato acuita dal rude impatto con la modernità rumorosa e disarmonica che minaccia e riduce a spazi sempre più angusti le isole della memoria. L’ordine dell’Austria felix, preservato nel chiuso delle stanze, è sempre più accerchiato e minacciato dalla lussureggiante vitalità brasiliana, e il vecchio nazista della porta accanto è come sale sulle ferite. La lacerazione e il senso di estraniamento proietta la sua ombra fino alla terza generazione a cui Krausz appartiene e che raccogliendo i brandelli di una identità multipla e sfilacciata rende amorevolmente omaggio a un mondo irrimediabilmente perduto.

 

ALLA RICERCA DI M.

ImmagineChi è Mulleman, l’uomo misterioso che si aggira per la città ricoperto di bende e confessa tutti i peggiori crimini commessi? E qual è la vera identità di Arieh Arthur Bein, un geniale agente del Mossad capace di scovare i nemici del proprio Stato in tutti gli angoli del mondo? Già, le identità, queste fragili costruzioni di frammenti radicati nel passato – la soluzione di tutti i crimini dipenderà proprio dalla capacità dei due protagonisti di elaborare le proprie identità e sciogliersi dai vincoli che li legano all’eredità dei loro genitori. Essi infatti condividono un’origine comune: sono entrambi figli di sopravvissuti alla Shoah.

Questo romanzo estremamente originale di Doron Rabinovici, la cui trama segue i dettami di un giallo, ha la capacità di riflettere sui retaggi della memoria, sulla fragilità dell’anima e sulla solidità di certi pregiudizi, oltre a lasciare il lettore con il fiato sospeso fino a che l’ultima benda non sarà stata sciolta.

 

UNA VITA QUALUNQUE 

Coperta Una vita qualunque_RIPMitia è un uomo anziano, modesto, gentile, non batte mai il pugno. Ha sempre lasciato a Bussia, la moglie, il ruolo di condottiero. Si è sempre considerato un uomo qualunque, che ha vissuto una vita qualunque, simile a tante altre. Fino a che un giorno il telefono squilla e il lontano passato si ripresenta. Un amico di gioventù vuole incontrarlo, narrargli la verità sulla scomparsa della sua amata sorella caricata su un camion dalle SS. Per tutti quelli anni, Mitia, ostinatamente, ha sperato con tutto se stesso che lei fosse rimasta in vita, lontana, dispersa. L’ansia che lo attanaglia nei giorni prima dell’appuntamento lo spinge a scrivere, a ripercorrere la sua lunga vita. Per se stesso. Per trovare un po’ di sollievo. Per mettere ordine. Per capire. Al termine del suo scritto si renderà conto che il suo cammino, più di altri, è stato indirizzato, spinto dagli sconvolgimenti del secolo terribile che hanno travolto uomini e nazioni e in cui, quasi sempre, è stato il caso a decidere della vita e della morte. Si rende conto che la sua supposta «normalità» è stata una maniera per impedire che le bufere della storia e la tragedia della Shoah lo travolgessero. Nel profondo di sé scopre che la sua non è stata una vita qualunque e che, nonostante tutto, la sua è stata una grande storia d’amore. E, del resto, esiste una vita qualunque?

 

LA CITTA’ CHE SUSSURRO’

Coperta_La_città_che_sussurròAnett scopre che nello scantinato della sua casa si nasconde una famiglia di ebrei. Anche se scendere le scale buie dello scantinato le fa un po’ paura, è lei a portar loro da mangiare oltre a tutte le cose di cui hanno bisogno. Così conosce Carl, un bambino come lei, con cui fa presto amicizia. La famiglia di Carl sta aspettando una notte di luna piena per raggiungere il porto e fuggire in Svezia, ma le nuvole non vogliono diradarsi ed è troppo buio per scappare. Finché ad Anett non viene in mente un’idea geniale per salvare il suo amico Carl dai soldati nazisti che si stanno avvicinando sempre di più. Ma per metterla in pratica dovrà coinvolgere l’intero villaggio e soprattutto non fare troppo rumore… Questa storia, fatta di coraggio e solidarietà, è basata su una vicenda realmente accaduta durante la seconda guerra mondiale, un episodio che tiene accesa fino ad oggi la luce della speranza nella bontà umana.

 

Comments are closed.